martedì 8 dicembre 2009

VIVO CORPO

Arrotondato vento turco
sgombra le nubi astratte
nell'acidulo argento diurno.
Uccelli rari a simular stagioni
rasentano rami arresi
al mancar di linfa.

Stropicciato sole indulge
e spalma carezze alate,
tepor di cartapesta;
assonnato rivolo allunga
dita mentee tra le ninfe,
acqueo solletico al suo passare.

Bionde chiome di fieno
bruciano odor di mar dolce
nel campo spogliato.
Britannica l'erba suona,
antico canto a rimembrare
il tempo della mia pace.

E nel ventre del momento
mie ossa, mia carne, mio sangue,
son vivo corpo
su viva terra.

2 commenti:

  1. Ciao, ti ritrovo più classicheggiante, un saluto :)

    RispondiElimina
  2. Gentile Stefania,
    credo sia suo (se non è omonimia) il bel commento alle poesie del mio L'opposta riva ospitate nel blog di FARA

    Grazie, col cuore.
    www.fabianoalborghetti.ch
    contact@fabianoalborghetti.ch

    (che fatica rintracciarla!)

    RispondiElimina

Gentile amica/o, grazie per avere letto le mie poesie, spero tu le abbia gradite e abbia voluto lasciare un tuo commento. A presto!