La sala del tè, la pasta al cioccolato,
paiono ricordi di un'altra vita
incatenati al suolo d'asfalto,
macigno al piede del suicida del lago,
fissità del movimento perpetuo,
rumore di cose solo immaginate,
morto pensiero.
E dovrà ricominciare da capo il figlio
per fermo restare,
nella notte dei tempi si perde
l'ingiustizia cieca dell'essere,
nonostante gli scritti millenari,
parole col sangue
inutilmente versato.
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Gentile amica/o, grazie per avere letto le mie poesie, spero tu le abbia gradite e abbia voluto lasciare un tuo commento. A presto!