sabato 24 ottobre 2009

IL BAR DELLA STAZIONE

Scarti umani
gettati ai tavolini,
come mozziconi al limite
calpestati dall'indifferenza.

Macchie disciolte
su giacche sgualcite dal destino,
rughe seccate
su pensieri stanchi,
cornici di barbe dimenticate.

Un caffè abbandonato
da chi lo chiese per abitudine
cessa di fumare, rassegnato
agli occhi vitrei sul vuoto.

L'angolo infondo al buio,
zona franca di un fumatore
che ghigna la consapevolezza
di una verità insostenibile.

Muco sputato a terra,
-'sti extracomunitari di merda
tornassero a casa loro!-,
bersaglio di rabbia
borbottata al muro di nessuno.

Quotidiani urlanti per strategia
sfogliati per sbaglio
ma utili al ricordo
del giorno mese anno,
come se facesse differeza.

Quando nessuna scusa rimane
e si deve tornare alla casa vuota,
l'ultimo pensiero va alla speranza
-Dammi un gratta e vinci, và,
che ci vediamo domani-.

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